Atami B’Cuzz HYDRO è stato prodotto per dover essere utilizzato in sistemi idroponici (HYDRO ,DWC, NFT) su substrati inerti ( rockwool, argilla espansa). L’Hydro A è specificatamente consigliato per la coltivazione in sistemi idroponici in cui l’acqua di alimentazione , post irrigazione, sgocciola dal substrato e non viene riutilizzata. L’Hydro B viene utilizzato sopratutto nella coltivazione su lana di scoria e Mapito. Si tratta di un nutrimento professionale biominerale che assicura un equilibrio stabile e biologico del substrato.
Modalità d’uso: Applicare Atami B’Cuzz HYDRO A + B in acqua (1,3 ml A + 1,3 ml B ogni 1L d’acqua). Consiglio: temperatura acqua di 21°.
Formato: 1L / 1L
Curiosità:
La cannabis proviene dall’Asia orientale ed era già coltivata 12mila anni fa
Secondo le ultime ricerche, la cannabis che noi oggi conosciamo proviene dall’Asia orientale e veniva coltivata dai nostri antenati già 12mila anni fa. Ecco lo studio e le nuove scoperte in merito.
La ricerca sull’origine della cannabis
A presentare uno scenario totalmente nuovo dal punto di vista storico e geografico è uno studio scientifico dal titolo “Large-scale whole-genome resequencing unravels the domestication history of Cannabis sativa” e pubblicato su Science Advances nel luglio 2021. I ricercatori, effettuando l’analisi genomiche, filogenetiche e demografiche di 110 genomi e coprendo uno spettro di diverse piante, tra specie selvatiche, domestiche e moderni ibridi di canapa e cannabis, sono riusciti a identificare la collocazione temporale e l’origine della coltivazione della cannabis. Non solo, le ricerche hanno portato all’identificazione anche di quelli che sono chiamati “modelli di divergenza post-addomesticamento” e a una maggiore comprensione della diversità genetica attuale.
“La cannabis sativa è stata a lungo un’importante fonte di fibre, per la realizzazione di indumenti e utensili, e di droghe, sia medicinali che ricreative a base di composti cannabinoidi. Con questa ricerca, abbiamo studiato la sua storia di addomesticamento, fino ad ora poco conosciuta, utilizzando il risequenziamento dell’intero genoma di 110 specie differenti”, spiegano i ricercatori. “Il nostro studio, quindi, può contribuire a fornire nuove informazioni sull’addomesticamento e la diffusione globale della pianta in un momento in cui c’è un rinnovato interesse verso il suo utilizzo e in cui una maggiore conoscenza della specie potrebbe portare a sviluppi interessanti in tutti i settori che la coinvolgono. I risultati vogliono fornire un supporto in questo senso e offrire anche una base senza precedenti in termini di risorse genomiche per l’allevamento molecolare e la ricerca funzionale, sia in medicina che in agricoltura”… LEGGI DI PIU’