Secondo la Commissione Globale, che comprende anche 14 ex capi di Stato e due premi Nobel, la tolleranza zero ha causato “danni collaterali” e sostanze come la cannabis andrebbero legalizzate anche per “uso sociale” oltre che medico.
La Commissione Globale annovera tra i suoi membri personaggi di spicco della politica e della diplomazia mondiale; tra i membri ritroviamo l’ex presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, premio Nobel per la Pace nel 2016 per gli accordi con le Farc, l’ex presidente del Portogallo, Jorge Sampaio, ma anche l’ex vicepremier britannico Nick Clegg nonché lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, anche lui premio Nobel per la Letteratura.
Dagli studi della commissione, si evince come il proibizionismo abbia causato effetti collaterali molto gravi per la società; sono danni soprattutto relativi alla sicurezza e alla salute pubblica, discriminazione e sovraffollamento delle carceri, aumento del potere delle organizzazioni criminali e della violenza e corruzione ad esse associate, nonché mancanza di accesso ai farmaci essenziali”, evidenzia “l’urgente necessità di cambiare rotta e attuare politiche più efficaci e più rispettose dei diritti umani”.
Classificazione delle droghe “parziale e incoerente”.
Si dice inoltre che Fumo e alcool fanno più male delle droghe leggere. Secondo Ruth Dreifuss, ex presidente della Svizzera e presidente della commissione globale, “La netta distinzione tra sostanze legali e illegali è il risultato di una lunga storia di dominio culturale e politico”, e “non si basa su alcuna valutazione scientifica dei potenziali danni delle sostanze per le persone che li consumano e per la società nel suo insieme, o dei loro possibili benefici per coloro che li usano in modo ragionevole”. Il Presidente della Commissione aggiunge, inoltre, che “nell’attuale classificazione delle sostanze psicoattive non si trovano alcune delle sostanze più pericolose – il tabacco, l’alcol – che sfuggono al proibizionismo e consentono a società consolidate e rispettabili di realizzare profitti enormi”.
Da questo principio, la Commissione invita gli Stati del Mondo a rivedere le restrizioni del mercato delle droghe leggere. Secondo il report, le restrizioni del mercato relative alle droghe leggere “meno dannose e meno potenti dovrebbero essere eliminate”, non solo per l’uso medico ma “anche per ‘altri usi legittimi’ oltre agli scopi medici e scientifici, aprendo lo spazio ai sensi della legislazione nazionale per consentire usi tradizionali, religiosi, di auto realizzazione o sociali”. Parlando alla presentazione del report Santos ha definito “inesistente” la base scientifica per l’attuale classificazione delle droghe a livello mondiale”, sottolineando che “secondo gli studi che abbiamo visto negli anni passati, sostanze come la cannabis sono meno dannose dell’alcol”.