Emma Bonino ha presentato il 7 agosto al Senato la proposta di legge di +Europa, che consentirebbe di salvare e rilanciare un mercato in forte crescita.
Dall’approvazione della legge 242/2016 sulla filiera agroindustriale della canapa, il mercato della cannabis light in due anni ha registrato un impatto economico diretto stimato in oltre 350 milioni di euro. Sono stati aperti circa 2800 punti vendita e gli addetti impiegati sono più di 9000. Si parla – è bene ricordarlo – di canapa sativa, il cui contenuto di THC non è superiore allo 0,6%, dunque al di sotto della cosiddetta “efficacia drogante”.
Inopinatamente, la Corte di Cassazione, Sezioni Unite Penali, con la sentenza n. 30475/2019 ha dichiarato illecita la commercializzazione di foglie, infiorescenze, olio e resina ottenuti dalla coltivazione di canapa sativa L, malgrado le stesse circolari ministeriali da tempo ne disciplinassero caratteristiche e modalità di vendita, riconoscendone la legittimità.
Dall’inizio di luglio, dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Cassazione, centinaia di punti vendita sono stati chiusi e altri rimangono aperti, senza vendere infiorescenze, in attesa di un chiarimento che il Governo si è ben guardato dal fornire.
Chiediamo pertanto che questa proposta di legge sia urgentemente calendarizzata dalla 9ª Commissione Agricoltura del Senato, per rispondere alle pressanti esigenze degli investitori, imprenditori e lavoratori del settore, nonché a quelle di milioni di consumatori di un prodotto che, anche in base a criteri “proibizionisti”, è del tutto irrazionale considerare una droga.