Quella di mandare la cannabis nello spazio per studiarne il comportamento è l’idea avuta da due aziende americane che si occupano di agricoltura e biotecnologia, la Fronte Range Bioscience e la Space Cells. Il loro scopo è di spedire sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) delle colture di cellule per capire e scoprire se è possibile utilizzare la cannabis per scopi e con modalità differenti da quelli sino ad ora conosciuti.
Il lancio, previsto nel 2020, prevede il lancio di più di 480 colture di cellule vegetali di cannabis e caffè in un’incubatrice creata per lo spazio a bordo di un volo cargo SpaceX.
“È la prima volta che qualcuno fa ricerche sugli effetti della microgravità e del volo spaziale sulle colture di cellule di canapa e caffè”, ha dichiarato Jonathan Vaught, co-fondatore e CEO di Front Range Biosciences. “Secondo la teoria le piante nello spazio subiscono mutazioni. Questa è un’opportunità per vedere se queste mutazioni reggono una volta riportate sulla terra e se potranno dare il via a nuove applicazioni commerciali”.
Dopo un mese nello spazio, le cellule torneranno infatti sul nostro pianeta in modo da analizzarne il DNA e valutare gli effetti delle radiazioni e della microgravità sulle piante. “Siamo entusiasti di saperne di più sull’espressione del gene della canapa e del caffè in microgravità e su come questo influenzerà le nostre coltivazioni”, ha sottolineato Reggie Gaudino, ricercatore di Front Range.
In questa ricerca le due aziende sperano e vedono un risvolto per aiutare le zone della Terra dove la coltivazione trova ambienti climaticamente ostili. Si potrebbero infatti progettare piante più resistenti che si adattano meglio alle condizioni presenti.
Anni fà già un’altra azienda di ricerca spaziale con sede in Kentucky, la Space Tango, aveva inviato semi di canapa alla ISS e iniziato a coltivarli dopo averli riportati sul nostro pianeta. In realtà grazie a dei moduli di coltivazione creati ad hoc (Cube Lab) avevano avviato delle coltivazioni sperimentali proprio a bordo della Stazione Saziale Internazionale.
Nulla di nuovo insomma ma la ricerca, come la voglia dell’uomo di spingersi sempre più in là nella conoscenza, sta riportando la canapa nello spazio per ulteriori esperimenti catapultandola alla velocità della luce nel futuro. Ovviamente un discorso che vale per un paese con gli Stati Uniti dove le chiacchiere politiche tipiche della realtà italiana di oggi venivano fatte negli anni ’30.