La canapa per sostituire l’acciaio nell’edilizia e far durare di più le costruzioni

canapa in edilizia

La canapa potrebbe essere usata per sostituire l’acciaio come rinforzo delle costruzioni in cemento. È questa la nuova tecnologia presentata dai ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute dell’Università di Troy, nello stato di New York. Ecco tutti i dettagli del progetto che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’edilizia. 

La canapa per rinforzare il cemento: una nuova tecnologia 

In edilizia, per rinforzare le costruzioni in cemento e fornire resistenza alla trazione, caratteristica mancante nel calcestruzzo, vengono usate barre in acciaio caratterizzate da nervature che garantiscono aderenza e stabilità anche in caso di sollecitazioni. Queste barre, anche note come “tondi” o “tondini”, sono quindi in qualche modo lo scheletro degli edifici in cemento e, di conseguenza, una componente strutturale fondamentale. 

Oggi, grazie a una nuova tecnologia sviluppata dai ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute, la prima università di ricerca tecnologica d’America, questo scheletro potrebbe essere trasformato e potrebbe essere realizzato con una materia prima completamente diversa, ma altrettanto resistente: la canapa. Il team di ricerca, infatti, afferma di aver sviluppato una tecnologia di rinforzo a base di canapa per la costruzione di strutture in cemento: un’armatura termoplastica rinforzata con fibre naturali che potrebbe sostituire l’acciaio negli edifici in calcestruzzo e nei progetti infrastrutturali, eliminando così i problemi comuni di corrosione e prolungando la durata delle strutture stesse.

Alexandros Tsamis, assistente professore di architettura e direttore associato del Center for Architecture Science and Ecology, e Dan Walczyk, professore di ingegneria meccanica e direttore del Manufacturing Innovation Center, i portavoce del team di ricerca, hanno affermato che lo studio preliminare del materiale ha mostrato caratteristiche di resistenza paragonabili all’acciaio e un potenziale per una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, sottolineando quindi come questa nuova tecnologia possa porsi non solo come valida alternativa dal punto di vista strutturale, ma anche dal punto di vista della sostenibilità. 

Un’industria della canapa sostenibile ed economicamente valida: i progetti del nuovo  Institute for Energy, Built Environment and Smart Systems

La ricerca è tra i primi progetti nati all’interno del nuovo Institute for Energy, Built Environment and Smart Systems (EBESS) di Rensselaer, un’iniziativa interdisciplinare in design, ingegneria e business dell’Università di Troy che tra i principali progetti vede lo sviluppo di un ampio piano per un’industria della canapa sostenibile ed economicamente valida in grado di affrontare le questioni relative al cambiamento climatico nell’ambiente edificato convenzionale, ma anche di superare le attuali problematiche legate al suo possibile utilizzo. 

Appurati i vantaggi ambientali dell’utilizzo della canapa, infatti, ci sono ostacoli tecnici che devono essere superati, tra cui la mancanza di metodi e attrezzature efficaci,  che non danneggiano la fibra, per la lavorazione degli steli; la carenza di dati sulle proprietà dei materiali; l’assenza di metodi di produzione e, soprattutto, la mancanza di prodotti finali di valore superiore per il settore edile. Per questo motivo, il team del Rensselaer Polytechnic Institute sta sviluppando diverse tecnologie di lavorazione della canapa economicamente vantaggiose per il settore dell’edilizia, ma non solo. 

Come si legge su Hemp Today, i ricercatori hanno affermato infatti che attualmente, oltre alle tecnologie che hanno dato origine allo sviluppo dell’armatura di canapa, il team sta lavorando anche ad altre soluzioni: a un metodo di sgommatura sostenibile; a nuovi metodi di lavorazione dei biocompositi di canapa; e a nuovi strumenti di decorticazione in grado di separare le fibre di canapa dal nucleo interno legnoso dello stelo senza influire negativamente sulle proprietà meccaniche dei materiali.

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