La legge 242/2016 ha difatto legalizzato la vendita di cannabis light con thc inferiore dello 0,2% nel nostro paese. Da allora il settore è in forte crescita e si sviluppa velocemente grazie alla grande richiesta e all’apertura di molti negozi, distributori e siti e-commerce ma quali sono i reali numeri a riguardo?
Da un’indagine condotta dalla Coldiretti sullo stato di salute del comparto per l’anno 2018 (i dati relativi all’anno 2019 non sono ancora ufficiali) il giro di affari è stato stimato di 40 milioni di euro. Una cifra in continuo aumento che ha visto un’impennata sicuramente in questi primi mesi del 2020.
Il padrone assoluto di questo 2020 sono stati sicuramente i siti e-commerce, scelti come via principale d’acquisto causa anche le misure di distanziamento sociale che sono state applicate anche nel nostro Paese. Molti consumatori, nuovi o abituali, si sono infatti rivolti al canale digitale per poter reperire i prodotti derivanti dalla canapa a basso THC che erano precedentemente soliti acquistare magari in negozio.
Una tendenza questa che gli analisti ritengono che possa proseguire in misura piuttosto sostenuta anche nei prossimi trimestri, contribuendo in questo modo a rendere il 2020 un anno di piena maturazione per questo settore.
Nel nostro paese non esiste un target circoscritto di consumatori di cannabis light. Ogni anno si aggiungono consumatori di ogni età e tipologia grazie anche al vasto ventaglio di prodotti a disposizioni tra cosmesi, infiorescenze e derivati a base di CBD.
I dati forniti dal Consorzio nazionale per la tutela della canapa industriale, fanno stimare un’occupazione pari a 10 mila individui. Essendo anch’essi basati sull’anno 2018 è facile supporre un suo aumento dovuto anche all’apertura durante l’anno 2019 di 1.500 nuove aziende attive nel campo-