La natura ha conferito ad ogni pianta innumerevoli proprietà ma, la canapa, va detto, è davvero un
portento, sotto questo punto di vista. Di anno in anno si scoprono sempre maggiori quantità di benefici.
Non vale solo per la relazione “canapa-persona”, ma anche per la relazione “canapa-ambiente”.
La canapa, infatti, può anche bonificare i terreni. Parlane ha davvero senso, anche in virtù dell’alto tasso di inquinamento del nostro pianeta, a seguito dei danni connessi al mondo delle industrie o dei disastri
ambientali.
Come sempre, si tratta di una notizia che amplia le argomentazioni a favore di questo aiuto naturale, e che mette in circolo nuove potenzialità di utilizzo.
Partiamo subito, quindi, con veri e propri dati alla mano. Perché, la bonifica dei terreni, mediante l’impiego della canapa (o cannabis), è già in corso, ed è già stata sperimentata anche in condizioni estreme. Non stiamo parlando di luoghi a caso.
La capacità di ripristinare un terreno dall’inquinamento ambientale da parte della canapa è già stata
sfruttata per iniziare a sanare Chernobyl dal disastro nucleare avvenuto il 26 aprile del 1986.
La canapa è un naturale aspiratore di inquinamento
All’inizio, nel 1986, il governo sovietico mise in campo un’analisi attenta delle materie tossiche fuoriuscite
dalla centrale nucleare, ormai tristemente famosa per la distruzione del reattore numero 4. Allora, la
missione del governo sovietico era quella di capire come eliminare dal terreno sostanze tossiche e
radioattive come il plutonio, il cesio e lo iodio.
Dopo lunghe ricerche e test, nel 1996, il governo sovietico mise in campo il contributo della canapa,
iniziando la sua coltivazione nei campi attorno alla centrale. Perché, le sue proprietà, come vedremo tra
poco, erano (e sono) in grado di risucchiare la presenza dei metalli pesanti dal terreno. E non solo.
Potente, per l’eliminazione delle radiazioni
Proprio partendo da una testimonianza come questa, possiamo parlare di quanto la canapa sia in grado di effettuare il risanamento dei terreni per la sua capacità di assorbimento delle sostanze tossiche.
Nell’agricoltura sovietica, attorno a Chernobyl, si scelse la via del risanamento fisiologico della terra,
proprio mediante la semina e la coltivazione della canapa. Questa lezione è rimasta nella storia, e ha
segnato per sempre la conoscenza della canapa come elemento naturale in grado di bonificare i terreni.
Tant’è che, oggi, si pensa all’utilizzo della canapa per bonificare i danni causati da un altro tipo di disastro.
Parliamo del disastro nucleare di Fukushima, avvenuto nel 2011. Ma, se è vero che la canapa potrebbe
salvare i terreni attorno a Fukushima, assorbendo le radiazioni nucleari, dobbiamo però imbatterci in una
triste verità, almeno per ora.
In Giappone, infatti, ci sono divieti molto rigorosi, relativamente all’impiego della canapa. Non possiamo
che sperare che questo atteggiamento cambi, viste le testimonianze storiche del vantaggioso utilizzo della canapa, attorno alla centrale nucleare di Chernobyl.
Fito-risanamento: la canapa, a favore della bonifica dei terreni
La canapa funziona in modo naturale, in casi come questi appena descritti, e innesca un processo che
prende il nome di fito-risanamento.
Andiamo a comprendere che cosa accade, e perché valutare la canapa anche per la riqualifica di terreni
colmi di metalli pesanti, o sostanze dannose per la salute di uomo e ambiente.
Il potere del fito-risanamento che è proprio della canapa, rende questa pianta una vera e propria
riparatrice del suolo.
I test condotti dall’istituto ucraino che ha partecipato all’intervento successivo al disastro di Chernobyl,
infatti, testimoniano che la canapa è in grado di costituire un vero e proprio impianto di fitodepurazione.
Si parla certo di una depurazione che richiede tempo, decenni, ma si tratta, sempre dati alla mano, di una
notizia impattante, a livello mondiale.
La canapa, funzionando come una sorta di aspiratrice naturale, riesce così ad estrarre dal terreno tutte
quelle sostanze che lo hanno contaminato. E permette di invertire la rotta dell’inquinamento (seppur
lentamente) dei terreni stessi.
Certo, si tratta di un lavoro avanguardistico. Ma i risultati sono evidenti e scientificamente testati, proprio
in concomitanza a danni ambientali di rilievo.
La canapa è anche in grado di ripristinare le qualità del terreno
Oltre ad agire come un elemento naturale di bonifica, la canapa è ottima per la cura dei terreni perché,
dopo aver depurato il suolo, è in grado di ricostruire le qualità del terreno stesso, rilasciando in esso i
nutrimenti che lo rendono fertile e sano.
Proprio così, la canapa può essere di ottimo aiuto quando, oltre a voler bonificare il terreno, lo si vuole
arricchire di tutti quei nutrimenti che lo rendono poi produttivo e pieno di forza.
La canapa è ad esempio ottima tra un ciclo di coltura e un altro. Perché ogni pianta coltivata, impoverisce il terreno delle sostanze nutritive che le servono per crescere. A fine di ogni coltivazione, e durante la rotazione delle colture, è bene inserire la canapa per potenziare il suolo.
La canapa e l’Ilva di Taranto
Dal 2016, la coltivazione di cannabis o canapa è attiva anche attorno all’Ilva di Taranto. Le proprietà di
bonifica della canapa, infatti, non hanno tardato a farsi conoscere anche in Italia.
L’Ilva è da anni al centro del dibattito. Ed è stata definita, dall’ultimo rapporto dell’Onu, uno dei posti più
inquinati e degradati al mondo. Le morti per tumori, anche in età infantile, sono all’ordine del giorno.
Oggi possiamo dire che, questo disastro italiano, può essere affrontato anche attraverso il valido aiuto della coltivazione di canapa. Lo diciamo, sempre, restando fedeli alle notizie che arrivano da Taranto.
La bonifica dei terreni dalla diossina è già in corso, e la sperimentazione del fito-risanamento, anche se con piccoli appezzamenti di terra, è però una realtà di fatto. Tutto ciò avvalla, ancora una volta, la potenza della natura e dei suoi componenti.
La canapa, o cannabis, si è rivelata nel tempo per ciò che realmente è: una valida alleata della persona, ed anche una valida alleata del pianeta. Non ci resta che sperare che l’impiego della canapa, nella
fitodepurazione dei terreni, prosperi, e renda onore a questa pianta, che non smettiamo mai di conoscere e apprezzare.