Legalizzazione cannabis Italia, USA e Nuova Zelanda: tutte le differenze

Legalizzazione cannabis Italia

I governi dei paesi hanno da sempre affrontato l’argomento “legalizzazione marijuana” in modo diverso. Storia, comportamenti sociali, ma anche pregiudizi e varie campagne diffamatorie, hanno portato all’attuale situazione, nel nostro paese e nel resto del mondo. C’è chi ha preferito affrontare direttamente l’argomento, c’è chi, invece, lo ha ignorato e lo ha rimandato continuamente (un po’ come sta succedendo in Italia). La legalizzazione cannabis Italia, USA e Nuova Zelanda ha preso strade ben diverse che hanno portato a conseguenze e modi di rapportarsi alla canapa e al suo utilizzo, ben differente l’uno dall’altro. Vediamo quindi la situazione ad oggi come si presenta in questi tre paesi.

Legalizzazione cannabis Nuova Zelanda

Nello stato oceanico si è da poco tenuto un referendum che ha chiamato alle urne i cittadini neozelandesi per esprimere la propria preferenza sulla legalizzazione della marijuana. Per una manciata di voti, purtroppo, ha vinto il NO al referendum consultivo sulla legalizzazione della cannabis.

I risultati preliminari del conteggio dei voti al 31 ottobre aveva già fatto intuire qualcosa. La Commissione elettorale neozelandese aveva infatti comunicato che 1,114,485 (46,1%) dei voti era a sostegno dell’entrata in vigore del disegno di legge sulla cannabis. Contro invece  1,281,818 (53,1%) si dimostravano contrari.

Fin da ultimo i sostenitori del SI hanno sperato in un ribaltamento della situazione, purtroppo però non è andata a finire come credevano e questo nonostante Jacinda Ardern, Prima Ministra della Nuova Zelanda, avesse dichiarato in un’intervista, di aver votato a favore nel referendum sulla cannabis ricreativa.

La dichiarazione è stata rilasciata in seguito allo spoglio dei voti e a seguito del risultato, la Prima Ministra, ha dichiarato: “i giovani non devono finire per danneggiarsi a causa dell’eccesso, perché è quello che ho visto personalmente da giovane “. Ha poi aggiunto: “”In secondo luogo, non voglio vedere persone criminalizzate inutilmente. Qualunque sia il risultato, è quello che penso che dovremmo cercare di ottenere“.

La sconfitta della legalizzazione della cannabis in Nuova Zelanda significa che la legge sulla regolamentazione e il controllo della marijuana non verrà presentata in Parlamento. Rimane quindi illegale il possesso e il consumo di cannabis, come stabilito dalla legge neozelandese Misure of Drugs Act del 1975.

Legalizzazione cannabis Italia

Legalizzazione cannabis USA

Passiamo adesso agli Stati Uniti d’America. In USA hanno avanzato ben 5 diverse proposte sulla legalizzazione della cannabis e due per l’uso medico. Oltre a questo, nello Stato dell’Oregon, ha portato al voto altri due aspetti molto importanti: la depenalizzazione del possesso personale di qualunque sostanza e la richiesta di avvio di specifici “psilocybin service center” dedicati all’utilizzo medico dei funghi allucinogeni per i maggiorenni. A Washington DC è stata parimenti avanzata la proposta di depenalizzare l’uso e il possesso dei funghi allucinogeni per scopi medici.

I risultati sono stati più che soddisfacenti, visto che tutti i referendum hanno confermato la vittoria per la legalizzazione della cannabis. In dettaglio, oggi, vediamo l’attuale situazione nei vari stati americani:

  1. Arizona (legalizzazione ad uso ludico): sì al 59,73%
  2. New Jersey (legalizzazione ad uso ricreativo): sì al 69,97%
  3. Montana (legalizzazione ad uso ludico): sì al 56,91%
  4. South Dakota: (legalizzazione ad uso ricreativo) sì al 53,38% e legalizzazione dell’utilizzo terapeutico con il sì al 69,19%
  5. Mississippi (legalizzazione utilizzo terapeutico): 76,26%
  6. Oregon (depenalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti): 58,72%
  7. Oregon (funghetti a uso terapeutico): 56%
  8. Washington D.C. (funghetti): 76,59%

Referendum che hanno segnato una svolta molto importante per il progresso globale del movimento cannabico. Oggi in America si contano quindi 15 stati a favore della legalizzazione della cannabis, e 38 stati a favore della cannabis terapeutica, oltre a Washington DC e a Porto Rico.

Legalizzazione cannabis Italia

Come abbiamo detto l’argomento legalizzazione cannabis Italia, USA e Nuova Zelanda ha intrapreso strade ben diverse. Mentre la Nuova Zelanda si è espressa a favore del NO e gli USA invece hanno votato per il SI, l’Italia rimane in un limbo di incertezza e vuoti normativi.

L’argomento è ancora oggetto della legge n°242/2016, che regolamenta la coltivazione della canapa nel Bel Paese. Ma la norma non è chiara e specifica sotto molti aspetti, a partire, ad esempio, dall’uso ricreativo della cannabis. Nonostante i vari tentativi che anche quest’anno sono stati fatti da vari senatori e deputati, per portare all’attenzione del Parlamento la questione, l’argomento è stato fatto nuovamente slittare. Le ragioni sono tra le più disparate, anche se alla base c’è una demonizzazione della cannabis che l’Italia non riesce a scrollarsi di dosso.

In conclusione, il panorama mondiale sulla legalizzazione della cannabis mostra e racconta storie molto diverse tra loro. E mentre in alcuni paesi la visione progressista avanza liberamente, in altri è costretta a scontrarsi con ostacoli burocratici e antichi pregiudizi, zoppicando per continuare a rimanere in gara.