L’utilizzo della canapa in cucina si è largamente diffuso negli ultimi anni. Dopo un’iniziale e infondata incertezza e perplessità iniziale, la cannabis si è lentamente insinuata in diverse ricette culinarie adatte a soddisfare anche i palati più esigenti. Il cannabis oil in particolare ha iniziato a ricoprire un ruolo piuttosto importante come “ingrediente” non più segreto per raffinate ricette.
Le molteplici proprietà benefiche dell’olio di CBD sono ormai note ai più. Le persone lo assumo quotidianamente per un motivo, piuttosto che per un altro. Anche i metodi di assunzione sono disparati. Uno di questi è, ad esempio, quello di aggiungerlo come ingrediente integrativo ai cibi. É un prodotto versatile che si presta molto bene a questo genere di consumo, senza stravolgere e coprire gli altri sapori.
Cannabis Oil: parte integrante della dieta
A tutti quelli a cui non piace il sapore del cannabis oil, ma vogliono ugualmente che entri a far parte della loro dieta quotidiana, una soluzione per consumarlo senza problemi, è quello di aggiungerlo alle varie pietanze.
Quando l’olio di cannabis transita per l’apparato digerente, impiega ore prima che inizi a fare effetto, ma la sua durata è molto più lunga. La cucina che integra la cannabis sotto forma di olio alle proprie ricette è piuttosto semplice ed è un modo discreto per integrare questo elemento alla propria dieta. É facile e comodo aggiungerne qualche goccia in snack e altri cibi da poter consumare lungo il corso dell’intera giornata, anche non potendo consumare un vero e proprio pasto.
Per riuscire a trarre il massimo beneficio dall’olio di CBD aggiunto al cibo, è necessario seguire qualche regola e avere un minimo di accortezza. Prima fra tutte la qualità. Il cannabis oil deve essere di pregio, possibilmente estratto con CO2. Un’attenzione è da rivolgere soprattutto all’etichetta del prodotto da acquistare. L’olio deve essere all’altezza dei più alti standard qualitativi.
Attenzione a quantità e grassi
Quando si utilizza il cannabis oil in cucina è buona norma rispettare le dosi consigliate. Mai esagerare, ne diminuire il dosaggio, la dove espressamente indicato. Se una scelta deve essere fatta, allora meglio mettere qualche goccia in meno, tanto per testare qualità e sapore e poi, la volta successiva, sarà possibile aumentare eventualmente le dosi.
Il cannabis oil è da utilizzare nelle ricette in cui è previsto l’uso di grassi: burro, olio di semi, olio di oliva, ecc… Se la ricetta non prevede l’utilizzo di alcun tipo di olio, aggiungere quello di cannabis potrebbe far sballare gli equilibri chimici del preparato. Meglio quindi non rischiare di rovinare forma e sapore. L’olio di CBD è liposolubile, cioè significa che è facile da aggiungerlo alle ricette che prevedono altri oli e grassi sani: olio d’oliva, olio di cocco, burro di cocco, burro di animali nutriti con erba, o ghi. É infatti spesso aggiunto all’olio di oliva per condire le insalate.
Infine è importante evitare un riscaldamento diretto dell’olio di cannabis. L’olio di CBD può essere portato ad una temperatura di massimo 82° C (180 F), ma non superiore. Al di sopra di questa soglia infatti si rischia di distruggere la potenza dell’olio. Aggiunto poi ad aglio e peperoncino, ne aumenta il potere riscaldante. Prima di utilizzarlo è importante ricordarsi di agitarlo molto bene prima dell’uso, in modo tale da garantirne una distribuzione uniforme.
Aggiungere l’olio di CBD ai piatti preferiti
Il cannabis oil è comunque possibile aggiungerlo a qualunque piatto, anche se non contiene grassi. Non contenendo grassi però l’olio si legherà più difficilmente. Per questo motivo è necessario mescolare maggiormente il composto per garantirne una distribuzione uniforme su tutte le pietanze.
L’olio di cannabis lo si può tranquillamente aggiungere alle uova strapazzate, alle varie salse per la pasta, alla guacamole, al purè di patate e alle zuppe. Ma ci sono molte altre pietanze sulle quali è possibile mettere l’olio di cannabis. Al gusto del piatto si aggiungeranno tutti i benefici derivanti dall’olio di CBD, compreso l’effetto calmante e la riduzione della pressione sanguigna.
Piccole quantità di olio sono tranquillamente integrabili a tutti (o quasi) i tipi di cibo che si consumano quotidianamente per un effetto benefico generale diffuso a tutto l’organismo.