Bud Factor X è uno stimolatore di fioritura molto concentrato di Advanced Nutrients, contiene ingredienti bioattivi che migliorano le qualità intrinseche delle piante, inducendo la produzione massima di terpenoidi, terpeni, resine e oli essenziali, è ideale per tutte tipologie di substrato.
E’ uno stimolatore della fioritura dall’effetto esplosivo sulla ramificazione delle piante, permette di ottenere fioriture estremamente abbondanti. La sua formulazione è uno dei segreti della Advanced Nutrients in quanto completamente innovativa e rivoluzionaria. Bud Factor X aumenta peso e compattezza delle inflorescenze grazie alle alte dosi di potassio solubile.
Curiosità:
Uno spray orale a base di cannabis contro il tumore al cervello: al via nel Regno Unito il primo studio al mondo
Annunciato nel Regno Unito il primo studio al mondo che punta a indagare le potenzialità di uno spray orale a base di cannabis contro i tumori cerebrali. Ecco di cosa si tratta.
Uno spray orale a base di cannabis contro il glioblastoma: lo studio
Ogni anno, a circa 2.200 cittadini britannici viene diagnosticato un glioblastoma, la più comune e maligna tra le neoplasie delle cellule gliali che, insieme ai neuroni e ai vasi sanguigni, formano il sistema nervoso. In particolare, il glioblastoma è tra le forme di tumore al cervello più difficili da trattare e che, nonostante interventi chirurgici, radioterapia e chemioterapia, quasi sempre si ripresenta. I pazienti che ricevono questa diagnosi hanno un’aspettativa di vita media dai 12 ai 18 mesi, mentre quelli con glioblastoma ricorrente sopravvivono solo per 10 mesi.
Proprio per questo motivo, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2021, alcuni enti di beneficenza inglesi e il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) si sono uniti e hanno annunciato l’avvio di uno studio per scoprire se il Sativex, uno spray orale a base di cannabis, combinato con la chemioterapia con temozolomide, possa o meno contribuire a uccidere le cellule cancerose e aiutare così a pazienti ad allungare le aspettative di vita aumentando gli effetti del trattamento chemioterapico. Sarà il primo studio al mondo nel suo genere e, se dovesse avere successo, potrebbe rappresentare una delle prime aggiunte al trattamento del glioblastoma del NHS in più di un decennio.