Conservare correttamente la cannabis è fondamentale se si vuole preservare la sua qualità nel tempo, senza rinunciare a sapori e aromi, e se non si vogliono correre rischi in termini di salute e di sprechi. Ecco tutte le informazioni utili da tenere a mente.
Come conservare la cannabis
La cannabis, se trattata correttamente, può avere lunga vita e può essere conservata per oltre un anno senza effetti collaterali e senza perdere le sue principali caratteristiche aromatiche. Se non conservata correttamente, però, può perdere le sue qualità e, in caso di umidità, rischia di essere aggredita dalla muffa, che quando compare costringe a buttare tutte le infiorescenze senza se e senza ma.
Per prevenire ogni danno ed essere sicuri di fumare un prodotto al pieno delle sue potenzialità, ecco tutti i consigli utili e i trucchi degli esperti.
Prediligere luoghi freschi
Se conservata ad alte temperature, la cannabis rischia di seccarsi e di perdere i terpeni, ossia le principali molecole aromatiche della pianta. Per questo motivo la cannabis va conservata in un luogo fresco, lontana da fonti di calore come i caloriferi o i raggi diretti del sole. Attenzione però anche alle basse temperature. Il gelo, infatti, rischia di rovinare i tricomi e di ridurre gli effetti e le potenzialità delle infiorescenze. La temperatura ideale? Tra i 15 e i 21 gradi.
Conservare al buio
Oltre a far evaporare i terpeni attraverso il loro calore, i raggi del sole possono anche abbattere i cannabinoidi e decomporre il THC ed è quindi fondamentale posizionare i contenitori di cannabis in luoghi bui affinché non vengano raggiunti dai raggi UV. I posti ideali? Cassetti o armadi nelle zone più in ombra della casa, che quindi sono meno colpite da sbalzi termici.
Tenere lontano dall’umidità
Come anticipato, un’altra temibile nemica della cannabis è l’eccessiva umidità, che favorisce l’insorgenza delle muffe e che quindi va evitata a tutti i costi per non dover essere costretti a gettare le cime; da evitare, quindi, i frigoriferi.
Viceversa, però, un luogo troppo secco potrebbe causare la degradazione di cannabinoidi e terpeni e quindi va evitata con altrettanta attenzione. Insomma, l’equilibrio, come sempre, sta nel mezzo: idealmente l’umidità del contenitore o della stanza dovrebbe aggirarsi tra il 59% e il 63%.
Fare attenzione alla pulizia
Fondamentale è la pulizia del contenitore prescelto, che deve essere accuratamente deterso e asciugato prima dell’utilizzo in modo da evitare di far entrare la cannabis in contatto con batteri o spore che poi si possono trasformare in muffa.
In ogni caso è importante controllare sempre la qualità della cannabis prima di fumarla sfruttando in particolare vista, tatto e olfatto come spiegato nell’articolo dedicato alla conservazione dell’Erba Light.
Come conservare la cannabis: i contenitori più adatti
Esattamente come avviene per il cibo, anche per la cannabis il contenitore ideale è realizzato in vetro: molto più sicuro, ermetico e facile da lavare rispetto a metallo e plastica che, inoltre, possono influenzare l’aroma e il sapore della cannabis sul lungo periodo. Non solo, la plastica rischia anche di rovinare i tricomi a causa dell’effetto statico, da evitare quindi le buste o i contenitori per alimenti.
I contenitori in legno, invece, possono essere un’ottima soluzione, in particolare sul breve periodo, ma è importante selezionarli con cura prediligendo oggetti creati appositamente per la cannabis con legni non aromatici come acacia o bamboo; quelli per i sigari, infatti, sono spesso realizzati in cedro o con legni particolarmente profumati che influenzano il sapore.