Canapa legale e cannabinoidi: CBG – Cannabigerolo benefico

Canapa legale

La pianta di cannabis è ricca di sostanze e composti naturali. Moltissime di queste sono cannabinoidi e i più conosciuti sono, senza dubbio, il CBD (cannabidiolo) e il THC (tetraidrocannabinolo). Ma non sono gli unici. Ne esiste uno che è considerato il capostipite di tutti i cannabinoidi. Si tratta del CBG, ovvero il Cannabigerolo.

Presente in percentuali bassissime, stimate attorno all’1% in molte varietà, il CBG è in realtà il cannabinoide dal quale si sviluppano, con la crescita della pianta, tutti gli altri. Un cannabinoide dal grande potenziale che ha da offrire molteplici benefici, al pari del CBD.

Canapa legale e CBG

Nella pianta di canapa legale, il CBG è considerato e classificato come il progenitore del CBD e del THC. Questi cannabinoidi senza il CBG non esisterebbero. Questo perché tutti i cannabinoidi iniziano sotto forma di CBGA, in altre parole la forma acida e inattiva del CBG.

Via via che la pianta cresce il CBGA si trasforma in CBDA e in THCA, le forme grezze del CBD e del THC. In seguito al riscaldamento o alla decarbossilizzazione, i principi attivi prendono vita e si trasformano in CBD, THC e CBG.

Sappiamo bene che il THC è un elemento dagli effetti psicotropi attivi che agiscono sulla mente e alterano le percezioni spazio temporali. Mentre il CBD, al pari del CBG, non ha alcun effetto psicotropo, non crea dipendenza e soprattutto ha molti effetti benefici sull’organismo.

La trasformazione del CBGA in CBDA e in THCA è pressoché immediata. Per questo motivo CBD e THC sono presenti in quantità maggiori nel prodotto finale, rispetto al CBG.

CBG – Cannabigerolo benefico

Nonostante il CBG sia presente nella pianta di canapa legale in quantità minime, è aumentato l’interesse nei suoi confronti da parte dell’intera comunità medico scientifica. Questo perché al cannabinoide madre sono riconosciute molte proprietà benefiche e un potenziale terapeutico e medico non indifferente.

In particolare si ritiene che il CBG agisca su specifiche condizioni fisiologiche e sui problemi legati al glaucoma. É infatti un elemento in grado di ridurre sensibilmente la pressione dei fluidi all’interno dell’occhio. É un vasodilatatore potente che permette al sangue di defluire molto più liberamente e facilmente.

Canapa legale

Inoltre uno studio condotto nel 2015, ha dimostrato come il CBG abbia effetti neuroprotettivi e agisca proteggendo i neuroni nei topi affetti dal morbo di Huntington (malattia che si sviluppa nella degenerazione delle cellule nervose del cervello). Analoghi studi condotti su animali, hanno anche dimostrato quanto il CBG sia efficace nel ridurre le infiammazioni causate dalle malattie infiammatorie intestinali.

Antibatterico e stimolante dell’appetito

Gli studi condotti sulla pianta di canapa legale e sul CBG hanno dimostrato quanto questo cannabinoide sia efficace contro i batteri. Il suo effetto antibatterico è particolarmente potente contro l’MRSA, un ceppo microbico famoso per essere particolarmente resistente a molti farmaci moderni.

Gli studi e le ricerche su questo cannabinoide sono proseguiti nel tempo e nel 2017 hanno dimostrato quanto, il CBG nella sua forma più purificata dal THC, sia risultato un eccellente stimolante per l’appetito. Gli studi sono sempre stati condotti solo su ratti, al momento, ma il potenziale è molto alto. Alto perché in questo caso si potrebbe rivelare benefico per i sintomi di logorio muscolare e grave perdita di peso, sintomi che si riscontrano durante l’avanzamento di gravi  patologie.

Da ultimo, ma non per importanza, il CBG ha dimostrato essere un potente inibitore delle contrazioni muscolari sulla vescica. Questo potrebbe aprire le porte per alleviare o prevenire i disturbi legati alla vescica.

In conclusione si può affermare che il CBG ha moltissimi effetti benefici generali come analgesico, per il trattamento di diverse patologie cutanee, come la psoriasi, o per essere impiegato come antidepressivo.

Cannabigerolo: prezioso ma costoso

Viste gli innumerevoli benefici e proprietà curative è difficile credere che il CBG non sia ancora stato sfruttato al 100% nel settore medico e farmacologico. Il problema in realtà è legato ad un discorso di costi. La sua estrazione infatti è molto, molto onerosa.

Il suo costo è quotato a 5 (se non di più) volte quello del CBD. Senza contare la grandissima mole di materiale vegetale necessario per ricavarne piccole quantità isolate. Inoltre il processo estrattivo è una tecnica ancora nuova. Richiedono macchinari e strumentazioni specializzate e molto costose. L’unico altro sistema che consentirebbe di rendere il CBG più accessibile, sarebbe quello della manipolazione genetica. In questo modo sarebbe possibile realizzare delle varietà di piante di canapa legale contenenti un livello dominante di CBG rispetto agli altri cannabinoidi.

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