Cresce in Svizzera il numero di consumatori che fanno uso di cannabis light o di prodotti a base di CBD e la maggior parte di loro ha un grado di istruzione elevato. È questo quanto emerge dallo studio condotto da uWeed, la più grande piattaforma di e-commerce CBD online della Svizzera, in collaborazione con IG Hemp Switzerland. Ecco i risultati nel dettaglio.
Lo studio di uWeed e IG Hemp Switzerland
La ricerca, pubblicata nel 2021, ha coinvolto 1170 consumatori svizzeri che fanno uso di cannabis light o di prodotti a base di CBD, autorizzati nella maggior parte dei Paesi europei purché la concentrazione di THC rimanga al di sotto di una soglia prestabilita a livello nazionale.
In particolare, dallo studio è emerso che la maggior parte degli intervistati utilizza cannabis light o prodotti a base di CBD per rilassarsi o per ridurre lo stress (50%), ma è elevata anche la percentuale dei consumatori che li sfruttano per dormire meglio (46%). Approfondendo gli aspetti benefici contro disturbi e dolori, invece, il 26% degli intervistati ha affermato di usare la cannabis o i suoi derivati per alleviare il dolore, il 14% per contenere disturbi psicologici come ansia e depressione e il 12% li sfrutta per alleviare i sintomi di malattie croniche come il morbo di Crohn e l’osteoartrite. Il 57% ritiene che il CBD sia efficace o molto efficace per la propria condizione.
Il profilo dei consumatori di cannabis e CBD in Svizzera
Lo studio condotto da uWeed e IG Hemp Switzerland ha permesso anche di creare un profilo del “consumatore tipo” di cannabis light e CBD all’interno dei confini nazionali.
Secondo la ricerca, l’utilizzatore medio ha un alto livello di istruzione e, in particolare, il 41% ha una laurea o un diploma universitario (laurea, master o dottorato di ricerca); un dato, questo, che è ancora più significativo se paragonato alla media nazionale, che si aggira intorno al 31%.
Dal punto di vista economico, invece, il 40% dei consumatori ha un reddito inferiore a 50.000 CHF all’anno, mentre solo il 16% supera i 100.000 CHF annuali. Dati, questi, che possono essere spiegati dall’età relativamente giovane dei partecipanti: il 56% ha infatti un’età compresa tra i 18 e i 40 anni, mentre il 22% ha più di 50 anni. Allo stesso tempo, poco più della metà ha attualmente una relazione e circa un terzo ha una famiglia a carico.
A questi dati si aggiungono quelli demografici. Secondo la ricerca, 2 consumatori su 3 sono uomini e più di un terzo di loro usa CBD da oltre due anni, rendendo quindi il mondo maschile il primo consumatore, insieme agli anziani (di loro 1 su 4 usa CBD da oltre tre anni), del mercato del cannabidiolo. Nel mondo femminile, invece, solo 1 donna su 5 utilizza cannabis o derivati da oltre 24 mesi mentre il 50% delle donne ne fa uso da meno di sei mesi; un dato che viaggia parallelamente a quello della familiarità e dell’informazione, considerato che le donne hanno affermato di avere un livello di conoscenza dei prodotti pari a 3,3 su 5, rispetto al 3,5 su 5 degli uomini.
La ricerca delle informazioni e dei prodotti
Le differenze tra i due sessi emergono anche nelle modalità di ricerca delle informazioni stesse. Le donne, infatti, tendono a informarsi attraverso il confronto nella propria cerchia relazionale (famiglia, amici, colleghi) e, quindi, in un ambiente più intimo e “sicuro”, mentre gli uomini si affidano principalmente alle pubblicazioni online o ai social network.
In termini di abitudini di acquisto del CBD, invece, la maggioranza (74%) dei consumatori preferisce l’e-commerce; un dato, questo, che non stupisce se si pensa che dall’inizio della crisi sanitaria le vendite al dettaglio online sono aumentate in modo significativo. Di questo 74%, il 58% opta per piattaforme multimarca, il 35% si rivolge direttamente a marchi specifici e il 6% acquista da marketplace come Amazon.
Dal punto di vista dei prodotti, infine, sono due i veri protagonisti del settore: quasi il 60% degli intervistati ha consumato infiorescenze di cannabis (preferite dagli uomini) e quasi il 50% olio di CBD (preferito dalle donne) nei 30 giorni precedenti allo studio.