Annunciato nel Regno Unito il primo studio al mondo che punta a indagare le potenzialità di uno spray orale a base di cannabis contro i tumori cerebrali. Ecco di cosa si tratta.
Uno spray orale a base di cannabis contro il glioblastoma: lo studio
Ogni anno, a circa 2.200 cittadini britannici viene diagnosticato un glioblastoma, la più comune e maligna tra le neoplasie delle cellule gliali che, insieme ai neuroni e ai vasi sanguigni, formano il sistema nervoso. In particolare, il glioblastoma è tra le forme di tumore al cervello più difficili da trattare e che, nonostante interventi chirurgici, radioterapia e chemioterapia, quasi sempre si ripresenta. I pazienti che ricevono questa diagnosi hanno un’aspettativa di vita media dai 12 ai 18 mesi, mentre quelli con glioblastoma ricorrente sopravvivono solo per 10 mesi.
Proprio per questo motivo, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2021, alcuni enti di beneficenza inglesi e il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) si sono uniti e hanno annunciato l’avvio di uno studio per scoprire se il Sativex, uno spray orale a base di cannabis, combinato con la chemioterapia con temozolomide, possa o meno contribuire a uccidere le cellule cancerose e aiutare così a pazienti ad allungare le aspettative di vita aumentando gli effetti del trattamento chemioterapico. Sarà il primo studio al mondo nel suo genere e, se dovesse avere successo, potrebbe rappresentare una delle prime aggiunte al trattamento del glioblastoma del NHS in più di un decennio.
A finanziare il progetto The Brain Tumor Charity, che con l’inizio del 2022 si occuperà anche del reclutamento di 232 pazienti da almeno 15 ospedali inglesi diversi, inclusi centri specializzati in oncologia. Due terzi riceveranno Sativex e temozolomide mentre l’altro terzo riceverà il farmaco chemioterapico e un placebo. “Speriamo che questo studio possa aprire la strada a una nuova e tanto attesa ancora di salvezza che possa aiutare a offrire ai pazienti con glioblastoma preziosi mesi in più per vivere e creare ricordi con i loro cari”, ha affermato il dottor David Jenkinson, amministratore delegato ad interim di Brain Tumor Charity. “Sappiamo che c’è un notevole interesse nella nostra comunità per la potenziale attività dei cannabinoidi nel trattamento dei glioblastomi e siamo davvero entusiasti che questa prima sperimentazione mondiale qui nel Regno Unito possa aiutare ad accelerare queste risposte”.
La scelta di Sativex
La scelta di Sativex non è casuale. Lo spray, infatti, è uno dei tre medicinali a base di cannabis già usato dal Servizio Sanitario Nazionale e viene già somministrato a pazienti con sclerosi multipla la cui condizione non è migliorata nonostante il trattamento al fine di ridurre la loro spasticità. In particolare, lo spray contiene quantità uguali di due cannabinoidi: la sostanza psicoattiva Delta-9 tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), che può aiutare a ridurre il dolore, l’infiammazione e l’ansia senza indurre alcun effetto psicoattivo.
Lo studio, che verrà avviato nel 2022 e durerà tre anni, seguirà le orme di una precedente ricerca ha aveva esaminato esclusivamente la sicurezza della somministrazione di Sativex e temozolomide insieme e che aveva coinvolto 27 pazienti; molti dei pazienti che avevano seguito la terapia erano sopravvissuti oltre 12 mesi in più rispetto a quelli ai quali era stato somministrato il placebo. Il nuovo studio, chiamato “Aristocrat”, esaminerà quindi sia la sicurezza di questa combinazione di terapie sia l’impatto che avrà sulla qualità e la durata della vita dei pazienti.
“I recenti risultati in fase iniziale sono stati davvero promettenti e ora non vediamo l’ora di capire se l’aggiunta di Sativex alla chemioterapia potrebbe offrire un prolungamento della vita e una migliore qualità della vita, il che sarebbe un importante passo avanti nella nostra capacità di trattare questa malattia devastante”, ha aggiunto il dottor David Jenkinson.
Il nuovo studio sarà inoltre coordinato dall’unità di studi clinici di Cancer Research UK dell’università di Birmingham. “È fondamentale che vengano condotti studi come questo che indagano sul ruolo che la cannabis o le sostanze chimiche in essa contenute possono svolgere per curare il cancro”, ha affermato il professor Pam Kearns, direttore dell’unità.
Lo studio e la raccolta fondi
The Brain Tumor Charity spera di portare avanti il progetto fino al suo compimento, ma ha sottolineato che tutto dipenderà dalla risposta all’appello lanciato sul proprio sito per raccogliere 450.000 sterline per finanziare il programma triennale.
Tra i sostenitori della raccolta fondi anche l’atleta olimpico Tom Daley, il cui padre è morto per un tumore al cervello e che durante le ultime Olimpiadi è stato visto lavorare a maglia sugli spalti. Gli indumenti e gli oggetti da lui realizzati vengono messi all’asta per beneficenza attraverso il suo profilo Instagram @madewithlovebytomdaley.