Una mappa sulla cannabis nel mondo: dove è legale e no

pexels aksonsat uanthoeng 1078850

Se parliamo di Cannabis, vale proprio la pena di dirlo: paese che vai, usanza che trovi. Il tema è di per sé già ampio e complesso, quando si tratta di canapa. E, se si riesce a superare la coltre di disinformazione presente sul tema, non si deve però credere che le sfide siano finite qui

Come vedremo oggi, infatti, ogni Paese del mondo ha sviluppato nel tempo una relazione del tutto personale con i permessi e i divieti dell’utilizzo della cannabis. In alcuni punti del globo è del tutto proibita, mentre in altri è abbastanza tollerata.

Andiamo quindi a vedere la situazione della canapa nel mondo – dove è legale, e dove non lo è – partendo da una prima visione generale, che andremo man mano ad approfondire.

Europa: la situazione, in generale

Partiamo dall’Europa per andare a capire dove la canapa è concessa, e in che misura, e dove no. La prima menzione d’onore va certamente al Lussemburgo. Il Lussemburgo è il primo Paese europeo che, non solo ha legalizzato la cannabis in termini di consumo, ma anche in termini di produzione.

Un sogno, insomma, se si pensa a quanto sia indietro l’Italia, già solo per quel che concerne il consumo.

La cannabis è invece contemplata solo a scopo ricreativo a Malta, dove questa pianta dalle mille proprietà non cade vittima di manipolazioni. Quindi, sì, al consumo, ma solo per i maggiorenni.

Tutt’altro scenario ci attende in Austria, dove la cannabis è concessa solo ad uso terapeutico, mentre è del tutto ostacolata quando si parla di consumo personale.  Nel 2016 l’Austria ha solo depenalizzato il possesso di un certo quantitativo di grammi – come accade anche in Germania, oggi – ma non ha cambiato idea a riguardo.

E in Repubblica Ceca? Il ventaglio di interpretazioni legato all’uso e al consumo si amplia. In Repubblica Ceca, infatti, non desta scandalo la coltivazione della canapa per uso personale, mentre non è assolutamente concessa la vendita.

Cosa accade in Portogallo, Spagna e Francia

La Francia è forse il Paese europeo più critico. Dal 2019 ha infatti avviato una serie di test per comprendere l’effettiva bontà del CBD sulla salute delle persone. I lavori, come dire, per la legalizzazione, sembrano essere in corso, ma con tutte le verifiche laboratoriali del caso.

L’ok per l’uso terapeutico è in vigore già dal 2013 mentre è solo ora che si sta veramente valutando la legalizzazione della marijuana per un uso più diffuso.

Anche in Spagna la situazione è abbastanza caotica, o comunque poco chiara. Il possesso di cannabis viene considerato come illegale, ma solo nel momento in cui la persona è in uno spazio pubblico.

Oggi regione della Spagna, inoltre, ha le proprie regole, e questo non facilita la comprensione. Possiamo di certo dire che, l’atteggiamento, è quello di una cauta apertura, con sostanziale regolamentazione. Concessa, insomma, ma non troppo.

Dal canto suo, invece, il Portogallo ha deciso di depenalizzare l’uso di cannabis, ma non possiamo dire che sia favorevole alla sua circolazione. Insomma, anche nel cuore pulsante d’Europa, c’è ancora molto da fare.

Vincono, a denti stretti, i Paesi Bassi, dove l’uso medico è ampiamente diffuso, ma dove non possiamo dire che sia tollerato l’uso personale. A tal proposito, si aggrega anche l’Olanda, nonostante i suoi Coffee Shop.

Una menzione d’onore va invece alla Croazia, che coltiva canapa per uso medico in modo chiaro e sicuro. Da poco, è stato anche proposto un nuovo disegno di legge a riguardo.

Altre riflessioni sulla cannabis in Europa

Per concludere un primo sguardo al vecchio mondo europeo – vecchio in molti sensi, purtroppo – possiamo constatare che il Lussemburgo risulta essere l’unico Paese che davvero è sulla strada del cambiamento. L’accettazione della cannabis è solida, e i passi virtuosi in suo favore ci sono, in modo stabile.

La cannabis resta invece totalmente illegale in Lettonia, nel Liechtensten e in Kosovo. Guai a parlarne nel Principato di Monaco e nel Montenegro, ma anche in Russia e in Serbia. I Paesi che ne contemplano l’uso medico, ma decisamente limitato, sono la Slovacchia, la Slovenia e la Svezia.

In Romania è legale la marijuana di tipo medico, ma con un THC che sia inferiore allo 0,2%. Non da ultima, ricordiamo che la Svizzera ha scelto di depenalizzare alcune piccole quantità di cannabis già nel 2013. Ad esempio, chi viene trovata in possesso di 10 grammi riceve una sanzione, ma niente altro.

La strada è lunga, quindi, e non solo per la marijuana ad uso personale, ma anche per l’uso medico. No: non è ancora così in auge come si potrebbe immaginare, purtroppo

Fatto questo primo sguardo sull’Europa, non resta che chiederci: ma come sarà la situazione, nel resto del mondo? Andiamo a scoprire se esiste un’isola felice per la nostra amica cannabis.
Inoltre, ricordiamo che in Inghilterra sì all’uso medico, che è però riservatissimo.

Breve storia della canapa in Corea

La Corea del Sud è il posto del mondo in cui, la cannabis, è stata vietata ed è attualmente considerata illegale su tutti i fronti. Non viene utilizzata in ambito medico, non può essere consumata ad uso personale, e guai a venderla.

La severità con cui la Corea del Sud (non) si approccia al tema marijuana non lascia spazio ai fraintendimenti. Questo è il primo posto del mondo dove non dovete farvi cogliere con un solo grammo.

Purtroppo, non è ammesso nemmeno il possesso personale. I casi di sospetto possesso sono altissimi, e la sorveglianza della polizia della Corea del Sud è a livelli considerevoli. Le punizioni previste per chi possiede della cannabis sono estremamente rigide. Insomma, qui, la chiusura mentale sembra essere totale.

Tutta un’altra storia in Corea del Nord? Assolutamente no, anche se, per anni, sono state diffuse false informazioni che ritraevano la Corea del Nord come un mini-paradiso felice per gli amanti della marijuana

Purtroppo, in Corea del Nord, la cannabis è considerata allo stesso livello dell’eroina o della cocaina. Anche qui, le multe sono salatissime, e sono previste vere e proprie punizioni.

Sembra incredibile che, una pianta tanto benefica, venga trattata allo stesso livello di sostanze realmente tossiche. Eppure, per assurdo, nei tempi antichi, la Corea era colma di piantagioni. Sarà per questo motivo, che sono in vigore così tante restrizioni?

Cosa succede in Australia?

L’Australia merita una menzione a parte, perché, a suo modo, ha coltivato negli anni un nuovo approccio alla cannabis. Da diversi anni, infatti, in Australia è possibile utilizzare la marijuana a scopi terapeutici.

Se in altri Paesi anche gli scopi terapeutici sono comunque estremamente cautelati, non si può dire per fortuna altrettanto per l’Australia.

Se in Inghilterra è infatti davvero difficile accedere alla cannabis per uso medico, qui, invece, diventa tutto più accessibile. Ma che cosa accade esattamente, a chi vuole invece utilizzare la cannabis per un consumo personale?

Niente paura, possiamo iniziare a tirare un sospiro di sollievo, perché iniziamo ad entrare in una parte del globo in cui il consumo personale è contemplato e, sì, anche discretamente tollerato. L’uso “ricreativo” è infatti concesso

Vengono solo fatte rispettare alcune limitazioni, relative ali spazi in cui fare uso di cannabis. Non è una vittoria completa, certo, ma possiamo dire che sono inizi che lasciano sperare per il meglio.

Un caso emblematico: l’Uruguay

Dopo una partenza in salita, adesso è tempo di lasciar spazio, almeno per un attimo, a quei Paesi che stanno davvero facendo una piccola quanto grande rivoluzione. Si tratta del primo Paese che, non solo ha legalizzato la cannabis, ma ne ha anche permesso la vendita.

Eccolo, quindi, un vero e proprio paradiso per gli amanti della canapa. Ma c’è di più. L’Uruguay consente ad ogni persona maggiorenne di avere un terreno agricolo da coltivare, e attraverso il quale produrre il proprio raccolto.

Possiamo forse dire che, questa, è una delle prime volte in cui la marijuana viene presa seriamente in considerazione da un Paese. Di certo, è un fatto di cui prendere nota, per vedere tutti gli sviluppi con cui saprà stupirci l’Uruguay.

Jamaica, Colombia e Cile: la triade perfetta

Sarà banale aggiornare la mappa della legalità della cannabis, parlando anche di Jamaica, Colombia e Cile? Forse no, dal momento che, qui, la cannabis viene ampiamente sostenuta ed utilizzata per tanti scopi.

Tutti e tre i Paesi, infatti, sono favorevoli alla marijuana per uso medico, come anche per l’uso personale, con alcune piccole limitazioni nel caso del Cile.

In Colombia, oltre ad essere accettata la canapa di tipo industriale, è possibile darsi alla coltivazione senza suscitare alcun clamore o scandalo. E per fortuna! Alcuni hanno chiamato quello che sta succedendo in queste tre zone del mondo “rivoluzione verde”. E, in effetti, è proprio così.

Tutta un’altra storia anche in Argentina e Brasile

 Certo, non possiamo dire che Argentina e Brasile si accodino a braccia aperte alla rivoluzione green che tanto prospera in Paesi come la Jamaica. Allo stesso tempo, non è da sottovalutare il grande cambiamento che è stato fatto negli ultimi anni, proprio in questi Paesi.

Sia in Argentina che in Brasile, la marijuana per uso medico è ampiamente contemplata, come anche la produzione di tipo industriale. Resta ancora una conquista l’aspetto legato all’uso ricreativo della canapa.

Le sanzioni, purtroppo, esistono, e non siamo ancora nella disposizione di cose per cui poter consumare canapa liberamente. Non ci resta che sperare che, sia l’Argentina che il Brasile, continuino sulla scia delle scelte del passato.

Di certo, dal 2013 ad oggi i cambiamenti si sono dimostrati possibili, e dunque non possiamo che restare ottimisti, là dove i Paesi hanno dimostrato un progressivo cambio di mentalità.

Cosa succede, invece, in America

Quali sono, invece, gli stati americani in cui la cannabis incontra il favore dei più? La situazione, qui, è eterogenea, e potrebbe davvero stupire come, da stato a stato, vengano toccate delle differenze abissali.

Di certo, per quel che concerne il consumo personale, e l’uso ricreativo, il Texas risulta essere lo stato in cui c’è meno tolleranza in assoluto. Se, è vero, la cannabis è concessa per un uso di tipo terapeutico, allo stesso tempo non vi è alcuna tolleranza per l’uso ricreativo.

Tant’è che, in questo stato, le normative sono rigide, esattamente come lo sono le sanzioni. Ma esistono degli stati dove, in totale opposizione, la marijuana è completamente legale. A differenza del Texas, infatti, in Colorado è del tutto normale fare uso di canapa.

Altrettanto lo è nel Maine, come in California, dove la legge approva il suo consumo, anche per un utilizzo ricreativo e del tutto personale. Anche in Vermont e nel Massachussets è via libera al consumo per uso personale. E, questo, per chi vive in Italia, può sembrare quasi un miraggio.

Altri stati in cui la cannabis è legale

L’America stupisce e di certo rappresenta un punto di arrivo per il futuro della legalizzazione, a cui anche il Paese italiano dovrebbe poter guardare. Dall’Arkansas al New Mexico nessuno si scandalizza per l’uso ricreativo della cannabis, che è ampiamente tollerato.

Lo stesso vale per il Montana, la Pennsylvania, il North Dakoya, il Michigan. Anche in Louisiana, dove la cultura locale potrebbe sembrare piuttosto chiusa, è invece possibile utilizzare la cannabis in modo ricreativo. Già, non mancano nemmeno le Hawaii

Ci sono invece alcuni stati dove è preferito e ben accetto solo l’utilizzo di canapa light. Parliamo in questo caso dell’Oklahoma, del Tennessee e dell’Indiana. Non solo: in Virginia, in Kentucky e nel South Carolina vale la stessa regola. Sì alla canapa, ma a patto che sia light.

Insomma, non c’è da stupirsi: la strada è ancora lunga, ma questa prima fotografia della situazione della canapa nel mondo, lascia ben sperare. Gli stati virtuosi ci sono, e i cambiamenti, nell’ultimo decennio, si sono fatti sentire. Non resta che continuare a promuovere una sana cultura attorno al mondo della canapa, partecipando attivamente al cambiamento.