Nel 2020, in Colorado, le vendite di cannabis legale hanno sfiorato i 2.2 miliardi di dollari: è record da quando, nel 2012, lo stato a stelle e strisce ha legalizzato la sostanza anche per l’uso ricreativo.
Le cifre della cannabis legale in Colorado
Secondo i dati rilasciati a inizio febbraio dal Department of Revenue del Colorado, il corrispettivo della nostra Agenzia delle Entrate, gli incassi ottenuti dalle vendite autorizzate nel solo mese di dicembre 2020 hanno superato i 186 milioni di dollari ($186.343.208) registrando una crescita del 6,4% rispetto al mese precedente. Anche se il primato mensile ancora imbattuto spetta al luglio 2020, dove le vendite avevano superato i 226 milioni di dollari, con le entrate dell’ultimo mese dell’anno il totale registrato nel 2020 ha superato i 2 miliardi ($2.191.091.679), sancendo un nuovo record. Di questi soldi, nel solo mese di dicembre, ben 32.4 milioni finiranno nelle casse dello stato, portando così il totale delle tasse annuali raccolte a 387.4 milioni di dollari. Come previsto dallo stato del Colorado, questi soldi saranno destinati principalmente alle infrastrutture scolastiche e alla ricerca sulla salute pubblica. Con il 2020, quindi, il Colorado chiude in salita, portando le vendite totali di cannabis legale avvenute dal 2012, anno della legalizzazione per uso ricreativo, a oggi a quasi 10 miliardi di dollari ($9,978,794,073).Le previsioni
Se il 2020 ha registrato una crescita del 25% rispetto al 2019 — che aveva stabilito il precedente record alzando l’asticella a 1.75 miliardi di dollari annuali —, il 2021 sembra non voler essere da meno. Secondo il Department of Revenue, infatti, nei soli primi 31 giorni del 2021 il Colorado ha raccolto già quasi 35 milioni di dollari in tasse sulla vendita della cannabis legale. Se l’andamento non dovesse subire variazioni in negativo, a fine anno potremo assistere a un nuovo record.2020: la pandemia e la vendita di cannabis legale in Colorado
Secondo gli esperti, a incentivare il business è stata la pandemia. I fornitori autorizzati, infatti, sono stati fin da subito inseriti dallo stato tra i “servizi essenziali” e hanno potuto mantenere il loro business attivo anche durante le settimane di lockdown. A questo si aggiunge un mercato già abituato all’e-commerce, padrone del 2020 in termini di vendite, e che si è rivolto al delivery, come spiegato anche dal Governatore Jared Polis, che in un’intervista al The Post ha sottolineato come il Colorado si sia mostrato fin da subito un’eccellenza nazionale in termini di cannabis legale. Oltre agli aspetti economici, ci sono quelli umani. “Le persone si sono rivolte alla marijuana durante la pandemia perché avevano bisogno di rilassarsi durante un periodo particolarmente stressante, nel quale la vita sociale era ridotta al minimo”, spiega Wanda James, co-proprietaria di Simply Pure, negozio di Denver specializzato in cannabis legale. “Sono contenta che in uno stato come il Colorado le persone possano legalmente scegliere una pianta per ridurre o sopportare l’ansia o la noia. È importante che ci sia un’altra scelta oltre all’alcol, come invece è stato in altri stati americani”, conclude James.I cambiamenti nelle abitudini dei consumatori di cannabis legale
Secondo le informazioni condivise da Headset, azienda specializzata nella raccolta dei dati relativi alla cannabis, nel 2020 si è assistito anche a un cambio delle abitudini dei consumatori. “Il passaggio all’ordine online e alla consegna a domicilio ha sicuramente favorito le vendite durante la primavera, ma, nonostante l’allentamento delle misure, notiamo che le abitudini dei consumatori sono mutate radicalmente rispetto a prima della pandemia”, spiega Cooper Ashley, data analyst per Headset. “I fumatori, infatti, ora acquistano con meno frequenza rispetto al 2019, ma quando lo fanno aumentano la quantità, sia in negozio che online, facendo scorta, come durante i mesi di lockdown”. La spesa media, infatti, ha raggiunto i 58,55 dollari, il 19,6% in più rispetto al 2019, ma le vendite totali sono aumentate solo del 3,7%. A guidare le vendite le infiorescenze, che rappresentano il 48,2% degli acquisti totali.