È vero che la cannabis fa dimagrire? Gli studi e i risultati

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La cannabis potrebbe far dimagrire. È questa la conclusione alla quale sono arrivati due differenti gruppi di ricercatori statunitensi che hanno analizzato il rapporto tra obesità e consumo di marijuana.
Ma andiamo con ordine.

Gli studi sul rapporto tra obesità e consumo di cannabis

Uno dei primi studi sulla correlazione tra cannabis e massa grassa è stato pubblicato nel 2011 sull’American Journal of Epidemiology. La ricerca, dal titolo “Obesity and Cannabis Use: Results From 2 Representative National Surveys”, ha coinvolto due differenti gruppi di adulti e in entrambi è emerso un dato molto simile: la percentuale di persone obese è ridotta tra i consumatori di cannabis (16,1% contro il 22% nel primo cluster, 17,2% contro 25,3% nel secondo). Non solo, la percentuale, nel primo gruppo, è ancora più bassa (14,3%) se si tengono in considerazione solo le persone che ne fanno uso 3 o più volte a settimana. 

A questo si aggiunge uno studio del 2010 intitolato “Cannabis use and obesity and young adults”, concentrato questa volta su ragazzi e giovani adulti, che ha portato a risultati molto simili: i consumatori di cannabis sono meno propensi ad avere un indice di massa corporea (BMI) superiore a 25, il valore entro il quale si è considerati normopeso.

I risultati ottenuti dai due studi sono stati raccolti e analizzati nuovamente nel 2018 da un team di professori del Department of Biological Sciences dell’Indiana University South Bend, alla ricerca di una spiegazione pratica del fenomeno.

Cannabis e dimagrimento: le cause emerse

La dieta scorretta, proinfiammatoria e obesogena, è attualmente la principale causa di morte e disabilità negli Stati Uniti. L’aumento del rapporto tra acidi grassi omega-6 e omega-3, un carico glicemico elevato e la ridotta attività fisica, infatti, portano spesso a condizioni e malattie come cancro, disturbi cardiovascolari, diabete, morbo di Alzheimer, malattie autoimmuni e disabilità muscolo-scheletriche, solo per citarne alcune. Il rapporto sregolato tra acidi grassi omega-6 e omega-3, in particolare, porta allo sbilanciamento del sistema centrale eCB con conseguente aumento di appetito, accumulazione del grasso e rallentamento del metabolismo

Secondo l’analisi condotta dagli studiosi dell’Indiana University South Bend, invece, il THC presente nella cannabis contrasterebbe questo sbilanciamento e andrebbe in qualche modo ad accelerare il metabolismo basale e a contrastare alcuni degli effetti di una dieta scorretta. Il tutto nonostante il maggior apporto calorico spesso riscontrato nei consumatori di marijuana, pari circa a 834 kcal giornaliere in più. 

La cannabis fa dimagrire? Ultime considerazioni 

Anche se gli i primi studi hanno evidenziato una correlazione tra un ridotto BMI e il consumo di cannabis, non esiste attualmente una risposta universalmente valida ed è per questo motivo che sono in corso ulteriori ricerche in merito.

Gli scienziati, infatti, sottolineano come sia importante ricordare e tenere in considerazione che al consumo di cannabis sono legati anche altri fattori che potrebbero portare a un indice di massa corporea ridotto.

In primo luogo, al consumo di cannabis è associato un ridotto consumo di alcol, una delle principali componenti della dieta scorretta degli adulti statunitensi, nonché una delle più pericolose. In secondo luogo, soprattutto nei pazienti più anziani, le proprietà analgesiche della cannabis porterebbero a una maggiore mobilità e, di conseguenza, a un maggior consumo calorico giornaliero.

A questi si aggiungono infine gli altri effetti terapeutici già universalmente noti del CBD e del THC, come il miglioramento del riposo e la riduzione di ansia e stress, tra le principali cause della produzione del cortisolo, l’ormone che aumenta i livelli di zucchero nel sangue e responsabile, tra le altre cose, del rallentamento metabolico e dell’aumento di peso. 

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