Marijuana senza THC: tutto sui principi attivi della cannabis

Marijuana senza THC

In natura non esistono varietà di marijuana senza THC. Studi e ricerche botaniche, nel corso del tempo, hanno permesso di produrre molte varietà di marijuana con livelli di THC bassissimi, quasi inesistenti. Quasi inesistenti, perché in realtà questo principio attivo è comunque presente in piccolissime quantità.

Nella cannabis light la percentuale di THC (Delta-9-tetraidrocannabinolo) è presente in concentrazioni minime ed irrilevanti, nel rispetto delle norme di legge. E con legge si fa riferimento in particolare alla n°242 del 2016, con la quale è stata stabilita la quantità di THC nella cannabis sativa, vale a dire inferiore allo 0,2%, Da quando la cannabis legale ha fatto la sua comparsa sul mercato nazionale e internazionale, la ricerca delle informazioni sulle sue proprietà è aumenta tantissimo.

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Che cos’è la Cannabis Light

La cannabis light è ottenuta dall’essiccazione delle infiorescenze femminili della canapa sativa. Esistono diverse varietà di cannabis: sativa, indica e ruderalis. Queste piante differiscono le une dalle altre per morfologia, dimensioni e concentrazione dei diversi principi attivi in esse contenute.

Nella cannabis sono presenti moltissime sostanze chimiche, tra le quali spiccano, al di sopra delle altre, il THC e il CBD. Quello che rende la marijuana illegale è l’alta percentuale di THC che potrebbe contenere.

Che cos’è il THC

THC è acronimo di delta-9-tetraidrocannabinolo, detto comunemente THC, delta-9-THC o tetraidrocannabinolo. Si tratta di uno dei maggiori principi attivi contenuti nella cannabis. Si tratta di una sostanza psicotropa, cioè una sostanza che agisce sulle funzioni psichiche. I primi ad individuarla sono stati Raphael Mechoulam, Yechiel Gaoni, e Habib Edery dall’istituto Weizmann, Israele, nel 1964. Visivamente il THC si presenta come una sorta di soluzione oleosa di colore giallo-marrone.

É stato dimostrato che il THC riesce ad interagire con il sistema endorfinico, in particolare con i recettori oppioidi. Questi rilasciando la dopamina provocano la sensazione di “sballo” tipica di questa sostanza. In generale si può dire che il THC altera le percezioni sensoriali di una persona, visive, olfattive e uditive, porta disorientamento e stanchezza. Ma è stato anche dimostrato che stimola l’appetito (la così detta “fame chimica”), rilassa e attenua il dolore.

Che cos’è il CBD

Il CBD è un’altra delle 80 sostanze chimiche presenti nella composizione della marijuana senza THC (o cannabis legale). La sua percentuale differisce in base alla varietà della pianta di marijuana e le sue proprietà benefiche sono conosciute e riconosciute a livello internazionale.

Il CBD infatti possiede molteplici proprietà terapeutiche, che la medicina, nel corso del tempo, ha potuto studiare con risultati soddisfacenti e documentabili. Il CBD è un ottimo:

  1. anticonvulsivante
  2. antidistonico
  3. antiossidante
  4. antinfiammatorio
  5. favorisce il sonno
  6. è distensivo contro ansia e panico
  7. riduce la pressione oculare
  8. ha effetti rilassanti.

Marijuana senza THC

Come se tutto questo non fosse già di per se sufficiente a far capire il pregio e l’importanza di questo elemento, il CBD è un rinomato ingrediente di bellezza, ampiamente sfruttato nell’industria della cosmesi.

L’industria della bellezza infatti ha scoperto, ormai da anni, che il CBD è:

  • un potente sebo regolatore
  • impiegato contro la lotta all’acne
  • utilizzato per contrastare e ridurre la psoriasi
  • un efficace antivirale e antibatterico
  • un potente antinfiammatorio
  • un ingrediente perfetto per essere utilizzato come anti age
  • utile per la salute di unghie e capelli
  • un valido aiutante per rigenerare la pelle secca o grassa.

Marijuana senza THC: le differenze tra Cannabidiolo e delta-9-tetraidrocannabinolo

THC e CBD si trovano entrambe nella composizione chimica della cannabis. Le due sostanze però agiscono in modo diverso sul cervello umano. Quello che differenzia l’una dall’altra è la differente modalità di percezione da parte di specifici recettori, che fanno parte del sistema endocannabinoide.

Il THC abbiamo visto che è una sostanza psicotropa, dai molteplici effetti psicoattivi e psicologici. Il THC svolge un’azione diretta sui recettori cannabinoidi e agisce sulle aree del cervello adibite alla percezione sensoriale, motorie e del piacere.

Il CBD invece è un vero e proprio metabolita della cannabis light. Non ha effetti psicotropi, né psicoattivi e non agisce in alcun modo sulle funzioni cerebrali, sulla percezione spazio-temporale, ne tanto meno sulla lucidità e sul raziocinio. Il CBD è quindi utilizzato per scopi terapeutici, sin dall’alba dei tempi.

La legge n 242 del 2016 ha stabilito che il livello massimo accettabile di THC nella cannabis light deve essere inferiore allo 0,32%, con un margine di tolleranza massimo attestato allo 0,6%.